Come costruire backlink di qualità per il tuo sito web

da | Apr 29, 2024 | Seo

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Un buon profilo di backlink è tra i fattori che possono influire sul posizionamento di una pagina e di un sito su Google. Il suo peso in una strategia Seo è un tema controverso tra i sostenitori e i detrattori della link building, ma è indiscutibile il ruolo nel comunicare ai motori di ricerca l’autorevolezza e l’affidabilità di un contenuto.

Prima di pensare ai backlink come a degli strumenti Seo magici per migliorare il posizionamento di un sito, dobbiamo immaginarli come delle referenze. Io consiglio un contenuto perché lo considero un approfondimento utile rispetto all’argomento che sto trattando. Se tu mi reputi autorevole, allora accetti il mio suggerimento e lo proponi anche ai tuoi interlocutori interessati. Google si comporta proprio come te in questo esempio.

Le tecniche Seo che andremo a vedere non sono altro che delle buone pratiche per dare più informazioni all’algoritmo di Google e semplificare il suo lavoro di scansione e indicizzazione. In questo senso, backlink esterni e link interni possono influire sul posizionamento organico sui motori di ricerca.

Domain authority page authority e backlink di qualità

Il PageRank è un algoritmo di Google che assegna un punteggio di qualità ad una pagina web in base ad una serie di parametri, tra i quali:

  • Peso percentuale dei link verso il sito di destinazione, dalla pagina che lo linka;
  • Peso percentuale dei link verso il sito di destinazione, dalla pagina che lo linka;
  • Valore di PageRank della pagina di provenienza del backlink.

In altre parole, Google valorizza le referenze verso una pagina, provenienti da siti autorevoli. I siti che utilizzano tecniche di Black Hat Seo vengono schedati da Google e i loro backlink potrebbero essere tossici, facendo così scendere il punteggio della pagina di destinazione.

Non esiste più da diversi anni un modo per calcolare esattamente il PageRank perché questo valore non è pubblico. Esistono tuttavia alcuni strumenti (per esempio Semrush) che sono in grado di stimare un punteggio. Un’alternativa valida è il Free Domain Authority Checker di Moz che permette di inviare gratis un numero limitato di richieste al giorno e restituisce i suoi punteggi, chiamati Domain Authority (DA) e Page Autority (PA).

Acquistare link vs Digital PR

Un link di qualità deve essere naturale. Se io ti fornisco una referenza per la quale sono pagato, perdo la mia credibilità. Tuttavia, i link a pagamento sono sempre esistiti, continueranno ad esistere e, se sono fatti bene, Google non se ne accorge. Il mio consiglio su questo tema è di non forzare troppo i link, ma di utilizzarli per dare un valore aggiunto ai lettori. E indica sempre che si tratta di link sponsorizzati, con l’attributo html che vedremo in seguito.

La strada migliore, anche se più lunga e faticosa, è quella delle Digital PR. Fondamentalmente, si tratta di costruire una rete di relazioni che possono portare ad acquisire backlink in modo naturale e organico. Il valore di questa attività è dovuto al fatto che si tratta di referenze autentiche basate sulla fiducia.

Quanti link inserire in una pagina

Il web è un sistema aperto, alla base del concetto stesso di ipertesto. Lungo la fitta rete di link, si muovono i crawler di Google, alla ricerca di connessioni e informazioni. Una pagina che non riceve link è orfana e difficilmente viene individuata da Google. Il web ha quindi bisogno dei link e tutti hanno il dovere di contribuire.

Alcuni strumenti, come l’ottimo plug-in Yoast per WordPress, suggeriscono di inserire in ogni pagina dei link interni e dei link esterni. Questa è una buona pratica perché i link interni potenziano le pagine del nostro sito web, mentre quelli esterni ci aprono al mondo. Sebbene questo debba essere un traguardo al quale dovremmo puntare, non deve diventare un’ossessione: i link vanno messi solo in base alla loro utilità!

Al formato base del tag Html <a>, vanno aggiunti vari attributi, dal fondamentale href che indica la destinazione (link esterno, oppure ancora nella stessa pagina) a quelli più specifici che indicato diverse informazioni sul backlink e comandi per il browser.

<a href="URL">

L’importanza dell’anchor text

Un link può essere inserito su un pulsante, una voce del menu, un’immagine, oppure una porzione di testo. L’anchor text è l’elemento testuale e visibile intorno al quale viene posizionato il link. Per essere utile, è meglio scegliere delle parole molto pertinenti, in modo che sia esplicito il fatto che la pagina di destinazione è un approfondimento di quel concetto. Nel caso in cui il link rappresenti il compimento di un’azione specifica, occorre mettere una call to action esplicita: per esempio, “chiedi informazioni”, “scarica il PDF”, ecc.

I link devono sempre essere ben visibili per migliorare la user experience. Se il backlink viene inserito su una porzione di testo, occorre renderlo evidente tramite la convenzione che prevede di sottolineare il testo.

Oltre che per la user experience, scegliere un anchor text pertinente è utile anche per la strategia Seo. Si tratta di informazioni inviate a Google, che crea un’associazione tra la pagina di destinazione e la keyword linkata. Occorre quindi utilizzare un anchor text utile per il posizionamento della pagina di destinazione, considerando anche l’autorevolezza della pagina e del sito di origine per quell’argomento.

Destinazione del backlink e attributo Target

Un elemento importante per la user experience, di conseguenza per la Seo, e per gli obiettivi del link è anche la destinazione del backlink, espressa dall’attributo “target”. Esistono diverse opzioni, ma sono due quelle più utili e diffuse: _self e _blank.

<a target="_blank|_self|_parent|_top|framename">

Se non viene interito il tag “target”, un link viene aperto di default nella stesa finestra, comportamento che corrisponde all’attributo target=”_self“. Questo è utile per pagine dello stesso sito e favorisce la navigazione interna senza appesantire il browser. Può anche essere utilizzato per linkare landing page esterne quando si vuole tenere l’utente all’interno di un funnel rigido e senza vie di uscita.

L’attributo target=”_blank” invece serve per aprire un link in una nuova finestra o tab del browser. Nella funzione “Add Link” dell’editor di testo di WordPress è presente l’opzione “Open in New Tab”. Si usa per portare l’utente verso pagine di destinazione su siti esterni (o sezioni interne e sottodomini con intenti e argomenti completamente diversi) e serve per lasciare aperto anche il sito di partenza, riducendo così le possibilità di perdere il visitatore.

Tipi di backlink

In ultima battuta, è Google a decidere come considerare un link e se considerarlo naturale o una pubblicità, autorevole oppure non affidabile. Però, grazie all’utilissimo atttributo”rel“, possiamo aiutare Google dichiarando come la relazione da noi attribuita alla pagina linkata.

Link Do Follow e No Follow

Se guadagniamo punti di PageRank dai link in entrata, ne distribuiamo con i link in uscita. Di default, ogni link è Do Follow, cioè fornisce a Google una referenza verso la pagina di destinazione e, fondamentalmente, gli dice che si tratta di una risorsa utile ed affidabile.

Possiamo però prendere le distanze nel caso in cui si tratta di un link forzato oppure se la pagina di destinazione non è del tutto affidabile (in questo caso però sarebbe meglio non mettere il link) o può essere rimossa o cambiata senza che ce ne accorgiamo. Questa funzione è svolta dal valore No Follow associato all’attributo “rel”, che suggerisce a Google di non seguire il link. Nella funzione “Add Link” dell’editor di testo di WordPress è presente l’opzione “No Follow”.

<a rel="nofollow">

Link Sponsored e UGC (User Generated Content)

Fino a qualche anno fa, tutti i link sponsorizzati o sui quali il proprietario della pagina di partenza aveva poco controllo venivano indicati con il No Follow. Dal 2019, Google ha introdotto nuovi attributi che specificano più nel dettaglio la natura delle pagine di destinazione.

Il primo, come accennato in precedenza, è il rel=sponsored. Viene utilizzato per indicare tutti i link sponsorizzati, inseriti in cambio di un pagamento, oppure tutti i link di affiliazione. Questi ultimi sono i link che di solito contengono un codice di tracciamento, come quelli forniti da Amazon, Booking o altre realtà che hanno dei programmi partner e di affiliate marketing. Un link sponsorizzato va sempre indicato con l’apposito attributo!

<a rel="sponsored">

Il secondo è il rel=ugc. Viene utilizzato per indicare tutti i link generati dall’utente (User Generated Content). Di solito, si tratta dei backlink che compaiono nei commenti ai post, oppure nei forum.

<a rel="ugc">

Monitoraggio del link in entrata e in uscita

Un buon punto di partenza per analizzare i link di un sito web è la schermata “Link” di Google Search Console. In questa sezione, è molto interessante il report sulle pagine che contengono più link in ingresso. Per un’analisi più approfondita, in grado di scansionare nel dettaglio tutti i backlink verso un sito web, esistono diversi strumenti Seo, tra i quali attualmente Ahrefs è il migliore.

Periodicamente è opportuno fare un controllo per individuale eventuali link rotti, quelli che puntano a Url che magari non esistono più o sono state cambiate. Un plug-in gratuito su WordPress che svolge egregiamente questo lavoro è Broken Link Checker.

Per monitorare invece i link outbound in uscita, lo strumento migliore è Google Tag Manager. La configurazione può non essere semplice, ma permette di conteggiare con precisione ogni click su un link. Al contrario, per tracciare i link in entrata, può essere sufficiente creare un link UTM (Urchin Tracking Module). Questo può essere creato in modo semplificato tramite il Campaign URL Builder di Google e può contenere fino a 6 parametri che verranno visualizzati nei rapporti di GA4. I link UTM aggiungono solo un suffisso al termine della Url di base e non hanno effetti negativi sul punteggio del PageRank attribuito dal backlink.

Luigi Nervo

Luigi Nervo

Digital Marketing Manager

Esperto di marketing, Seo e contenuti (leggi la bio).

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