Quella della privacy su Facebook è una questione molto dibattuta e tornata calda con il lancio di Graph Search. Come proteggere foto, informazioni personali e contenuti pubblicati sul social network ora che una semplice ricerca può smascherare azioni che volevamo tenere nascoste o comunque ristrette per una cerchia di amici, oppure può far nascere degli equivoci? La notizia di un presunto spionaggio da parte di Facebook è una balla e proteggere le informazioni è semplicissimo.
Sul web si stanno scatenando gli allarmisti che accusano Facebook di spiare le persone e di aver introdotto uno strumento in più per capire i nostri segreti personali. Questa piattaforma di social network viene infatti considerata come uno strumento per farsi gli affari degli altri, una sorta di pettegolezzo 2.0: “Hai visto chi le ha messo mi piace e come è grassa in quella foto?” È vero che molti utenti utilizzano il social network a questo scopo, ma a Facebook non interessa delle informazioni personali della singola persona. L’obiettivo è fare business, non vedere quanto stanno bene insieme Tizia e Caio che hanno appena ufficializzato il loro fidanzamento al mondo social.
Graph Search non è uno strumento in più per spiare la gente in barba alla loro privacy, ma serve per tenere gli utenti inchiodati al social network e valorizzare la pubblicità su Facebook Ads venduta agli inserzionisti. Infatti, se un utente dovesse trovare informazioni utili su questa piattaforma, non avrebbe più bisogno di cercarle altrove. Dopotutto è con questi ragionamenti che Mark Zuckerberg ha costruito il suo impero miliardario.
Dunque non è la violazione della privacy individuale l’obiettivo di Facebook. Proprio per questo motivo, oggi a molti è capitato che dopo il login apparisse un avviso che invita a controllare le impostazioni sulla privacy. Per avere accesso a questa parte basta cliccare nell’icona a forma di lucchetto nella barra in alto a destra che comprende anche il nome della persona che ha fatto login. Seguendo i percorsi, si trova una pagina con tre suggerimenti per la privacy nelle ricerche di Graph Search. Si tratta di tre indicazioni che riassumerò sinteticamente in questo articolo.
- Il primo video spiega come rendere privati i contenuti, oppure come limitare la loro visualizzazione a determinate cerchie di amici. Questo vale per tutto quello che si pubblica: post, informazioni personali, foto o altro. È semplice: se di fianco al contenuto appare il mondo significa che è pubblica, cliccando su quell’icona è possibile restringere i diritti di visualizzazione.
- Il secondo video spiega come gestire le foto su Facebook. Vieni taggato in una foto inappropriata? Puoi semplicemente rimuovere il tag o nasconderla dal tuo diario e dalla tua timeline. Ma la foto continuerà a girare in rete con le impostazioni della privacy impostate dal proprietario. L’altra possibilità è quella di chiedere di rimuoverla definitivamente. Per farlo basta cliccare su Opzioni sotto la foto e poi su Rimuovi/Segnala foto.
- Infine, è possibile controllare i post che ci riguardano nel registro delle attività.
Seguendo questi consigli, potranno finire nei risultati delle ricerche di Graph Search solo i contenuti che vogliamo che siano visibili a determinate persone. Non dobbiamo avere paura di Facebook o di Graph Search perché a loro non interessa farsi gli affari nostri. Dobbiamo invece fare attenzione agli altri utenti che utilizzano il social network (molti sono dei veri e propri spioni), impostare con cura le impostazioni della privacy generali e quelle dei singoli contenuti.