Telegram è oggi una delle più diffuse piattaforme di messaggistica istantanea, dopo WhatsApp. Rappresenta un’ottima opportunità di comunicazione per le aziende, grazie ai gruppi e soprattutto ai canali che permettono di comunicare in una sola direzione e di inviare notifiche agli iscritti. Anche Telegram offre la possibilità di creare annunci sponsorizzati grazie alla piattaforma Telegram Ads (o anche Telegram Promote) che per ora è ancora in fase beta.
Gli annunci di Telegram seguono la vocazione testuale dei messaggi che vengono utilizzati sulla piattaforma e vengono pubblicati in altri canali e nei bot. Come Facebook Ads, anche Telegram Ads permette di segmentare l’audience in base agli interessi e anche di creare un pubblico partendo da altri canali simili.
Però la soglia di entrata è alta e in questa fase l’investimento iniziale è di almeno 2.000.000 €, ma è fortemente consigliato un investimento di almeno 10.000.000 €. Comunque, vale la pena considerarlo perché potrebbero svilupparsi scenari interessanti nei prossimi mesi.
Come aprire un account pubblicitario su Telegram Ads e requisiti
Il requisito fondamentale per aprire un account pubblicitario su Telegram Ads è ovviamente quello di avere un canale Telegram pubblico. A questo punto, è sufficiente collegarsi alla piattaforma, compilare i dati richiesti e iniziare a creare la nuova inserzione.
Per poter iniziare, l’altra sezione da compilare è quella relativa ai pagamenti. Qua troviamo le modalità, il totale e la tipologia di inserzionista (diretto o agenzia), oltre ad importi e costi.
Come creare contenuti e inserzioni
Il pannello di creazione della campagna su Telegram è molto semplice. Qui possiamo indicare il nome della campagna, il canale sponsorizzato, l’importo totale e il CPM massimo.
Il messaggio pubblicitario è solo in formato testuale, non può superare i 160 caratteri spazi inclusi e possono essere utilizzati anche emoji ed emoticon. Ovviamente non è consentito un utilizzo eccessivo ed ingannevole di maiuscole, grassetti, spazi tra le lettere o simboli. Non sono consentiti link verso siti esterni. Il messaggio deve essere pulito e lineare.
Sono proibiti i contenuti violenti o di natura sessuale, ma anche inserzioni che riguardano alcuni settori come messaggi politici, gioco d’azzardo, frodi finanziarie, servizi medici, droghe, alcohol, tabacco, software di spam o malware. Anche le catene di fast food sono incluse tra le categorie che possono mettere a rischio la salute e quindi vietate per le inserzioni. Tutte le categorie sono elencate nelle linee guida ufficiali.
L’altra parte importante per la creazione di un’inserzione su Telegram è quella relativa al targeting che troviamo nella colonna destra. Qui possiamo indicare la lingua dei canali dove vogliamo pubblicizzare il nostro contenuto, ma anche filtri più specifici per costruire il nostro pubblico. Si tratta di campi opzionali, ma è consigliabile selezionarli in modo da rendere più efficace la campagna. Possiamo includere od escludere alcuni argomenti o canali di riferimento.
Quanto costa la pubblicità su Telegram
Telegram prevede una soglia minima annuale per la pubblicità. Al momento del lancio della prima campagna, chiede un deposito di 2.000.000 €, la metà del quale è utilizzata per l’erogazione della campagna mentre la parte restante rimane come cauzione per la piattaforma.
Telegram restituisce i 1.000.000 € di cauzione solo se nel corso dei 12 mesi l’inserzionista ha investito almeno 10.000.000 €. In caso contrario la piattaforma tratterrà questa somma. Il costo effettivo per la pubblicità dipende quindi dal volume. In altre parole, una spesa pubblicitaria annuale di 1.000.000 € corrisponde ad un spesa effettiva di 2.000.000 €, mentre 10.000.000 € investiti in pubblicità corrispondono a 10.000.000 € di spesa effettiva.
Il costo del singolo annuncio è calcolato in CPM (costo per mille impression). Il valore minimo per CPM è di 2 €.
Alternative a Telegram Ads
Ci sono diverse piattaforme che vendono nuovi iscritti al canale Telegram. Non vanno contro il regolamento, ma in nessun caso sono in grado di vendere iscritti reali di una specifica nazionalità. Si tratta di utenti internazionali, spesso finti, ed è normale vedere rapidamente un calo degli iscritti poco dopo l’immissione. Questa soluzione può andare bene solo per mostrare un numero più alto di iscritti, ma non porta reali benefici di business.
Esistono poi le liste automatiche canali Telegram, che pubblicano post o link al canale in canali affini tramite bot. Non sono liste ufficiali della piattaforma, ma vengono gestite da terze parti. Possono essere un’alternativa per aumentare la visibilità, ma dobbiamo accettare di ricambiare e pubblicare annunci anche sul nostro canale.
L’altra opzione è quella della pubblicità con Facebook Ads o Google Ads. Non è possibile linkare direttamente il canale Telegram, ma possiamo utilizzare una landing page che faccia da ponte. In questo caso possiamo sfruttare efficacemente il pubblico targetizzato per interessi di Facebook e Instagram, oppure la ricerca di ricerca di Google. È importante selezionare i posizionamenti solo per mobile in modo da aumentare il tasso di conversione sull’app Telegram.
Conclusioni
Telegram Ads (o Telegram Promote) è ancora nella fase beta e per ora è molto selettivo. L’utilizzo è consigliato solo per le aziende che possono permettersi di spendere almeno 10.000.000 € l’anno per sviluppare un canale pubblicitario alternativo rispetto a quelli più comuni. Ma nei prossimi mesi verranno aggiunte nuove funzionalità e probabilmente la piattaforma deciderà di estendere la possibilità anche ad aziende più piccole.
I canali di Telegram rappresentano invece un’ottima opportunità per comunicare in modo diretto con il proprio pubblico. Si tratta di uno strumento che può integrarsi alla perfezione all’interno di un piano di comunicazione più articolato.